TIROCINIO CURRICULARE: un modo semplice per “illuminare la mente”
Il tirocinio
Tutti sappiamo cosa è il tirocinio. È un’esperienza di crescita formativa e personale che lo studente svolge presso una struttura ospitante, convenzionata con l’Università.
Lo scopo del tirocinio è realizzare l’integrazione dell’apprendimento con un’esperienza di lavoro attinente al percorso di studi intrapreso e orientare le scelte di lavoro future mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro.
L’obiettivo
La nostra idea di tirocinio ideale si cristallizza alla fine del percorso: l’obiettivo del tirocinio è raggiunto quando lo studente acquisisce uno status mentale differente rispetto al punto di partenza e sente di portarsi a casa una visione più chiara e consapevole.
Come realizziamo questo scopo?
In particolare, aiutiamo ad avere le idee più nitide e ordinate perché gli studenti si mettono alla prova col Learning by doing, un approccio molto pratico attraverso il quale interagiscono coi vari dipartimenti della Gestione e organizzazione corsi, Supporto docenti e studenti, Didattica, Amministrazione, Risorse Umane, Marketing e Comunicazione, e imparano. Favoriamo, in aggiunta, anche l’interazione e i primi contatti con aziende e dipendenti (studenti) di altre realtà aziendali. Il loro apprendimento e le scelte professionali future sono, così, fortemente influenzate.
Infine, anche da un punto di vista personale, scopriranno e conosceranno meglio alcuni aspetti di sé, perché emergeranno i famosi punti di forza e di miglioramento, mediante la messa a punto di feedback costanti.
È bandito, quindi, l’apprendimento passivo. Il focus è dare valore allo sviluppo delle skills, che sono proprio abilità che si imparano e che non sono innate.
Facilitiamo l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, mettendo in pratica piccole azioni quotidiane che facciano vedere e conoscere attraverso il confronto continuo, in contesti reali. Nello specifico, esplorano piattaforme e-learning all’avanguardia e internazionali, rispondono al telefono e alle e-mail, usano Excel e Word, parlano in lingua straniera per comunicare coi docenti che non conoscono l’italiano, imparano come essere accoglienti con il cliente e apprendono cosa dire e cosa fare.
È una questione importante perché condiziona le relazioni interpersonali, influenza il loro pensiero e influenza anche gli altri.
Come funziona un internship da Hallo International
E come comincia, quindi, il tirocinio da noi? Prima di tutto con un colloquio di conoscenza, che ci permette di comprendere la motivazione e le loro aspirazioni e aspettative reali. Poi si continua a piccoli passi, mai banali, guardando, ascoltando e prendendo appunti, fino a raggiungere l’autonomia su temi precisi.
Incanaliamo la loro energia a secondo delle lore doti e abilità.
Vogliamo illuminare la mente, nel senso di stimolarli, rischiarare la prospettiva in maniera naturale e costruttiva, incoraggiarli e spronarli; sentire quello che vogliono e metterli addosso un paio di occhiali da vista speciali con cui vedere più chiaramente le loro aspirazioni e aumentare la consapevolezza.
Vivere il tirocinio come un’esperienza di lavoro vera, non solo per fare le fotocopie. Beh, si fanno anche quelle e si fa anche archiviazione, ma non solo!
È un allenamento. Prendiamo gli agonisti, cosa fanno? Apprendono con gli occhi e le orecchie ma, soprattutto, con la pratica. Quindi, chi vuole imparare dai libri è meglio che rimanga a casa; da noi imparare è sforzarsi, perché più ti sforzi, più apprendi. È un allenamento nel senso che si allena la mente a fare cose nuove, a pensare in maniera diversa. Significa andare nel campo della pratica e mettere in atto il lavoro in maniera specifica. Questo lo chiamiamo orientamento all’azione.
E come gli allenamenti degli agonisti, la via è in salita, non è mica facile, ma l’importante è farla, a piccoli pezzettini e si inizia proprio da lì, dallo sforzo, e poi daccapo, dalla ripetizione di quello sforzo e porsene subito uno nuovo.
Da tenere a mente
Cosa non devi mai dimenticare, ecco i fondamentali:
- Parti dai fondamentali semplici, non farli scalare le montagne, non è necessario far vedere tutta la scalinata, ma farli vedere il primo gradino
- Definisci la mappa degli obiettivi, non sprecare il vostro tempo
- Pianifica le attività e organizza i focus settimanali, nei contenuti e nelle modalità
- Sii chiaro e trasparente, loro si fidano di te
- Coinvolgili per motivarli, ti cambieranno la giornata e sarà tutto più facile
- Chiedi i feedback per monitorare, ma anche per condividere conoscenza e rinnovare
Tieni traccia delle idee che si affacceranno e cogli l’occasione per migliorarti anche tu!
È una forma di dare e avere, sì perché anche l’azienda ospitante riceve. Banalmente riceve l’allegria e spensieratezza tipiche degli studenti, meno banalmente idee e spunti a volte davvero geniali e, non meno importante, la possibilità di scoprire i lati deboli del tuo ruolo con conseguente possibilità di aggiustare il tiro.
E agli studenti vogliamo dire: “Sappiamo confortare ma non sceglierci per questo, sceglici per le sfide che ti assegneremo e che potrai superare. In generale, scegli le persone per cui potrai avere ammirazione e rispetto, perché ti vogliono fare crescere davvero. È un’esperienza solida, e forse qualcuno ti dirà anche cose che all’inizio potranno non scivolarti esattamente addosso, ma che alla fine saranno le cose che porterai a casa”.
Da noi si incontrano le basi, i Fondamentali, una palestra dinamica: la comunicazione a più livelli, il coinvolgimento e confronto diretto anche con altre realtà aziendali rilevanti, la collaborazione, il lavoro di squadra; e ovviamente, anche i doveri come il rispetto dell’orario di lavoro, dover avvisare in caso di ritardo, imparare a prendersi la responsabilità iniziando e finendo un’attività, seguire le indicazioni del tutor.
Da noi si incontrano azione, coinvolgimento, credibilità, fiducia e autorevolezza, l’effetto mamma lo lasciamo volentieri a casa.
“L’unica fonte di conoscenza è l’esperienza.”
(Albert Einstein)
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