Come creare una Relazione di Valore per abbattere gli ostacoli dell’ apprendimento
“Mi sento piena di informazioni! Non so come mettere in pratica e, peggio ancora, non ricordo nulla!”.
Hai mai avuto l’impressione alla fine di un percorso formativo di aver accumulato soltanto? All’inizio la soddisfazione è altissima, molto probabilmente perché è la testa che si nutre. La sensazione è quasi quella di avere dei super poteri perché con tutti quei nuovi strumenti e conoscenze a disposizione, pensi di poter davvero spaccare!
E poi…Ta! Pum!
Eccola che arriva Signora Consapevolezza che ti spoglia di quella sicurezza e ti senti di nuovo una persona “nuda, disarmata e ordinaria” che non sa come fare. Che stress! Un po’ come ai tempi dell’università, dove c’era sempre qualcosa “da immagazzinare mentalmente” per superare l’esame (quell’obiettivo sacro). Ricordi quanto tempo e studio sui libri? Ma poi finalmente è arrivata la sensazione meravigliosa del passaggio da quel “devo studiare” al “voglio studiare”, insomma il passaggio dal Devo al Voglio. E sì, perché anche dopo l’università non si finisce mai di formarsi, di imparare!
Di solito è il “Voglio” che permette la Trasformazione, quella trasformazione che dà una possibilità alle persone, dà un’opportunità. Una formazione che trasforma, perché permette di manifestare il meglio di sé. Ma è sufficiente il volere personale perché un’esperienza di sviluppo e di formazione possa lasciare soddisfatti? Cosa è la formazione? Una delle forme di formazione molto arricchente è quella che puoi sperimentare entrando in relazione. Non una relazione qualsiasi, ma una relazione di Valore. Prendi, ad esempio, il pensiero che tutti noi, quando ci iscriviamo ad un corso, facciamo: è fatto sia con la testa che con la pancia, e la prima cosa che ci diciamo è” speriamo sia un corso strutturato e professionale”, perché vogliamo che sia efficiente (pensiero fatto con la testa). E affinché il tutto possa fluire al meglio ci diciamo che “è necessario entrare in relazione, avere un contatto pieno per abbattere gli ostacoli dell’ apprendimento” (e generalmente questo nasce dalla pancia).
LE PERSONE DELLA FORMAZIONE
Così inizi il tuo viaggio e ti affidi ad una serie di persone, quelle che organizzano il corso, che ascoltano il tuo bisogno, quelle che ti fanno delle proposte e scelgono modalità e strumenti migliori per arrivare al tuo obiettivo, fino a farti entrare in aula, tradizionale o virtuale. In un batter d’occhio sei già stato in Relazione con più persone, e la qualità della relazione dipenderà sempre dall’accoglienza, dalla professionalità, apertura e flessibilità di tutte loro, non solo da quelle che incontri in aula, non solo. Infatti, nella dimensione comunicativa della formazione e in un processo di formazione, si incontrano più soggetti, il tutor, il facilitatore e il docente.
Il facilitatore indica quella persona che si avvale del metodo della facilitazione, soprattutto di gruppo, che aiuta l’interazione ed è garante del percorso.
Il tutor assolve il compito del coordinamento fra docente e discente, è molto vicino al facilitatore, e deve avere doti comunicative, relazionali e sociali molto elevate.
Il docente ha conoscenze tecniche/specialistiche della professione. La sua attività prevalente è quella di Trasferimento dei contenuti all’aula, in funzione dei bisogni degli studenti.
Per vivere un’esperienza di vera efficacia della formazione, dobbiamo credere nel fatto che questo non può dipendere esclusivamente dalla preparazione, cioè dalla competenza tecnica, perché un ruolo importante lo gioca soprattutto quella capacità di facilitare la comunicazione: l’output (l’obiettivo raggiunto) è l’insieme di questi elementi che sono nel processo, nel processo di relazione in cui ci sono quei soggetti, gli attori della formazione.
È sostanziale riconoscere questi come fattori chiave per il successo, che segnano un punto di svolta. Favorire un’apertura iniziale, mettere a proprio agio, mettersi a confronto, sperimentare, testarsi e sentire di potersi esprimere, condizione essenziale per il momento di crescita, per gli svariati momenti di crescita della vita!
Sì, perché la competenza non è una volta per tutte, è un processo di evoluzione del sapere, saper fare e saper essere, necessari al lavoro e fuori dal lavoro, necessari alla vita.
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NON SOLO COMPETENZA
Quindi, non solo una questione di competenza, ma anche una questione di capacità personali che creino uno spazio di apertura dove il docente dà la possibilità all’altro di mettersi in gioco, secondo una dimensione di co-creazione. E come facilitatore dell’apprendimento, è fondamentale che il docente crei uno spazio in cui lo studente possa viversi ed esplorare, promuovendo così l’autonomia attraverso il dialogo collaborativo con l’altro.
Facilitare il processo di apprendimento è una capacità magica, perché rende autonomo lo studente nella strada di miglioramento di sé, teorica e pratica insieme.
Nella fattispecie, il trasferimento del know how può essere definito di primo livello, trasferire qualcosa di più specializzato può essere, invece, definito di secondo livello; il primo è orientato alla teoria, il secondo alla pratica, con approccio orientato ad un elevato livello di confidence (fiducia) nell’altro.
Fare domande utili, fare esercizi utili, usare materiale di supporto mirato, creare fiducia in un ambiente accogliente, e non dimenticando mai quale è l’obiettivo. Questo genera soddisfazione che, a sua volta, genera coinvolgimento e partecipazione. L’abilità sta dunque nel creare con cura e attenzione l’intervento formativo, monitorando costantemente quello che succede in aula, e dal quale le persone possano imparare a mettere in atto azioni che producano nuove opportunità.
Ecco la formazione, pianificazione e relazione di Valore.
AZIONI UTILI
Seguiamo 3 cose per avere interventi d’efficacia nella formazione. Anche tu puoi orientarti usando questi principi quando devi scegliere il tuo percorso:
eliminare ciò che non serve (si finisce spesso con lunghe “prefazioni”)
ridurre ciò che serve all’essenziale
aumentare ciò che serve assolutamente
Partire dalla fine può aiutarti a focalizzare l’immagine dell’obiettivo da raggiungere, aiuta a eliminare, ridurre e aumentare, ponendo domande, pianificando e progettando. Ti aiuterà a portarti alla Trasformazione, al Saper, Saper fare e all’Essere. Dipende quale è il tuo obiettivo, che deve essere chiaro come la luce del sole.
E a te cosa serve? Vuoi nozioni, vuoi saper fare qualcosa, vuoi una nuova attitudine?